Aldo Iuliano: vi racconto le mie prigioni!

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Oggi vi introduciamo un giovane regista crotonese e il suo cortometraggio “Hakuna Matata”. Aldo Iuliano, 35 anni, è un giovane di belle speranze del cinema italiano. Iuliano iniziò la sua carriera come disegnatore di fumetti per poi laurearsi in Scienze della Comunicazione nel 2005. Dopo un primo mediometraggio universitario dal titolo “Il Re di Bastoni” (con Roberto Vecchioni), Iuliano ebbe modo di approfondire la sperimentazione cinematografica insieme al fratello sceneggiatore Severino arrivando a girare ben 15 cortometraggi, tra progetti con le scuole e proprie produzioni. Tra gli ultimi lavori (premiati e selezionati in festival nazionali ed internazionali) ricordiamo “Fulgenzio” (con Alberto Di Stasio, Andrea De Rosa, Mario Donatone, Pietro De Silva – inserito nel dvd “Italian Short Films 2013” tra i migliori 10 corti italiani al Market di Clermont-Ferrand – in preselezione ai Nastri d’argento 2012 – distribuito in Giappone dalla Pacific Invoice), “Natalino” (vincitore del premio “tuttodigitale” per la qualità tecnica al 48hour film project 2011), “Tattoo” (vincitore del premio del pubblico al talent di Rai5“tutto in 48 ore”), “In fila per due” (in finale al MyGiffoni 2012), “La lezione” (miglior regia, miglior attore, miglior montaggio al 48hour film project di Roma 2013).

Nel 2013 a Iuliano viene commissionato la regia di un progetto che viene presentato all’Europarlamento di Strasburgo come documento integrante sulla questione delle carceri. Il corto vede la partecipazione di Sasà Striano, uno dei protagonisti del film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, e il progetto prende parte alla selezione ufficiale del RIFF 2014 e grazie a questo festival che il giovane Iuliano riceve l’attenzione dei media nazionali e il plauso dei registi Matteo Garrone e Fabio Cavalli.

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 Inoltre il cortometraggio è stato selezionato ufficialmente alla 18th Temecula Valley International Film & Music Festival di Los Angeles aggiudicandosi il premio di miglior corto straniero. Diceva Voltaire che “il lavoro allontana tre grandi mali: la noia, il vizio ed il bisogno” ed proprio il bisogno che porta il giovane Aldo a chiedersi, come tanti altri ragazzi e talenti che vivono questo periodo storico così fragile sotto ogni profilo, se giusto rimanere in un paese che non ti garantisce senza prospettiva di crescita. Tuttavia Aldo continua ancora ad insistere e il suo   prossimo impegno riguarda un cortometraggio, che ha ottenuto formalmente il riconoscimento di interesse pubblico dal Ministero dei Beni Culturali, che affronta il tema sull’immigrazione dal titolo “Massima punizione”.

di Anita Likmeta su IlGiornaleOff

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