Oggi più che mai bisogna incentivare le ragazze a scegliere percorsi STEM. Considero la filosofia la madre ed il principio di tutte le materie scientifiche perché sarà sempre il pensiero a indicare alla tecnologia la via da prendere.
IO DONNA, Corriere della Sera

Sono nata a Durazzo, in Albania, durante il regime comunista di Enver Hoxha. Mia madre era una sarta specializzata nel ricamo e lavorava per una cooperativa statale, mentre mio padre era un giovane studente di ingegneria a Tirana. Con un solo stipendio però, vivere in città non era facile. Date le condizioni economiche precarie dei miei genitori, quindi, a soli 8 mesi vengo mandata a vivere con i nonni materni in campagna (a Rrubjekë, un distretto periferico a nord-est di Durazzo). Ho una sorella e un fratello più piccoli. Il nonno Zylyf, mio tutore legale e architetto brigadiere del distretto di Durazzo, ha un’influenza cruciale nel mio percorso di formazione: egli è infatti un convinto sostenitore dell’istruzione alle donne come motore per la rinascita e l’emancipazione collettiva dell’Albania.

Nell’agosto del ’91, con il Paese in pieno caos dopo la caduta del regime, separata dal marito, mia madre si imbarca sulla famosa nave Vlora, alla volta dell’Italia. Io però vengo lasciata in campagna con i nonni, dove resto fino all’età di 11 anni. Conclusa la guerra civile mia madre torna a prendermi grazie al permesso di soggiorno ottenuto in Italia.

Arrivo in Italia nel 1997. Mi stabilisco con mia madre e i miei fratelli in un piccolo paese nell’entroterra abruzzese, e poi a Pescara, dove mia madre si trasferisce aprendo una sua attività come sarta. Al mio arrivo in Italia, comprendo da subito che la mia unica possibilità è impegnarmi a scuola. Ottengo così varie borse di studio che mi permettono di compiere un percorso di formazione al di sopra delle possibilità della mia famiglia. Dopo la maturità classica mi trasferisco a Roma. Qui frequento l’Accademia d’Arte Drammatica “Corrado Pani”. Successivamente, mi iscrivo a Lettere e Filosofia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Nel 2011 mi trasferisco a Parigi, dove scrivo la mia tesi di laurea sulle relazioni tra Albania e Italia nel periodo che va dal 1922 al 1943. Discuto la tesi nel dicembre 2012.

Di pari passo al mio curriculum di studi, sempre a Parigi, dirigo il documentario ”Il paradigma del caos”. Dal 2013 ho scritto per Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Avvenire, TPI (The Post Internazionale) e su Huffpost Italia.

Data la situazione economica non favorevole, sin da piccola ho svolto diversi lavori. Ma misurandomi proprio con mondi diversi del lavoro, capisco che l’unico modo per aggirare gli ostacoli è quello di dedicarmi con tutta me stessa all’imprenditoria. Studio il mercato digitale e capisco, ancora agli albori della rivoluzione tecnologica nella quale siamo immersi, che in un Paese come l’Italia, in cui il capitalismo ha ancora una così forte connotazione relazionale e familiare, questo settore sarebbe stato l’unico possibile nel quale potesse emergere una giovane donna immigrata. Nel giro di 10 anni divento così partner di varie startup e PMI di successo, fino a essere premiata nel 2021 fra le “Inspiring 50” in Europa secondo il Corriere della Sera. Dal 2020 al 2023 sono stata Ambassador Connect Albania per IOM – UN Migration. Inoltre, sono stata candidata diverse volte alle elezioni politiche italiane in area progressista liberale.

Nel 2024 è uscito il mio primo romanzo “Le favole del comunismo” edito Marsilio, Gruppo Feltrinelli.

Attraverso la Holding Exegesis Srl, di cui sono Founder & CEO, detengo partecipazioni societarie in: