Il G20 è stato un successo insomma, tutti per uno e Draghi per tutti.
Ma sì, siamo stanchi. Rilassiamoci un po’, mentre le signore fanno shopping in Via Condotti. La dolce vita, la grande bellezza! Tanto pericoli non ce ne sono: abbiamo ottomila macchine di scorta, servizi segreti, legioni di poliziotti e tiratori scelti.
E voi siete tutti lì a chiedervi cosa ne è stato di questo G20. A saperlo… È una di quelle domande inutili che ormai si ostina a fare solo il Vaticano, con la solita incomprensibile preoccupazione per gli ultimi della terra.
Noi di fatto abbiamo lavorato, ci siamo impegnati a salvare questo mondo ripiegato su se stesso. Sono la Cina e la Russia che non ci hanno messo la faccia. Noi invece abbiamo recitato la nostra parte, ciascuno con la sua maschera: chi per il clima, chi per la pesca, chi per i dazi. E poi lo abbiamo chiamato “bene comune”. È stato un successo insomma, tutti per uno e Mario per tutti.
Che aria tirerà sui nostri continenti nei prossimi mesi? Certamente non spariranno le guerre, i femminicidi, la fame, la pandemia, le deforestazioni, le inondazioni, le mancanze dei diritti civili e di lavoro. E non basteranno la monetine gettate nella fontana a rimettere in sesto il debito degli ultimi.
Ma è stato proprio mentre la limo si allontanava, che abbiamo sentito una voce levarsi dalla folla che seguiva il corteo: “Mario, come here!”
Perché lo sapete: amiamo l’Italia, la sua strepitosa cucina. Amiamo Roma, il cinema italiano dell’età d’oro. Anita nella fontana, Mastroianni, il grande Fellini.
“Mario, come here!”. Sì, vieni qui Mario, scendi fra noi, prima che sia davvero troppo tardi.
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